Nadia Battocletti
Il 10 dicembre 2023, vincendo l’argento agli europei di cross a Bruxelles (Belgio), Nadia Battocletti ha riscritto la storia dell’atletica italiana: la trentina (è originaria di Cavareno, un paesino di mille abitanti a 1000 metri di quota della Val di Non), nata nell’arile 2000, è stata infatti la prima azzurra in 29 edizioni della rassegna continentale a ottenere una medaglia nella categoria assoluta.
tratto da PiùMe Magazine n. 2 febbraio 2024 p. 66 a cura di Gabriele Noli
Per celebrare un risultato senza precedenti, una volta tagliato il traguardo, ha raccolto da terra una manciata di fango e se l’è passato con le dita sulle guance. Un gesto spontaneo e liberatorio, quasi a voler esorcizzare la fatica e gli sforzi prodotti nei 34 minuti di gara e nelle settimane di preparazione per giungere nelle migliori condizioni possibili a un appuntamento così sentito. Un exploit che ha reso ancor di più Battocletti l’icona italiana di quella che è comunemente conosciuta come campestre, ma in realtà è una podista a tutto tondo, abile e performante anche nella corsa su strada, in montagna e in pista, con un palmarès di rilievo in ogni disciplina. L’atletica faceva comunque
parte del suo Dna: il papà-coach Giuliano ha un passato di tutto rispetto del mezzofondo azzurro mentre la mamma, Jawhara Saddougui, è un’ex ottocentista marocchino.
Con simili premesse, il destino di Battocletti era già tracciato. “Mi capiscono, mi seguono e mi permettono di essere me stessa, come atleta e come persona”, ha affermato la vice-campionessa europea di cross, rimarcando come lo stretto rapporto coi genitori sia uno dei fattori che contribuiscono ai suoi successi. Nadia si è avvicinata all’atletica a 7 anni, ma in parallelo da bambina si è dedicata anche ad altre discipline: danza, nuoto, arrampicata, golf e soprattutto il tennis, praticato fino agli 11 anni, grazie ai molti campi
da tennis (sia all’aperto sia al coperto) presenti a Cavareno. E ancora oggi conserva la passione per la racchetta, un hobby a cui si concede nei pochi momenti liberi a disposizione.
È all’età di 14 anni (con l’inizio delle scuole superiori) che ha deciso di concentrarsi a tempo pieno su quello sport che l’avrebbe resa grande. “Ho sempre apprezzato la possibilità di praticarlo in gruppo. Nel tennis invece era tutto individuale”,
ha spiegato Battocletti, che non avrebbe tardato a raggiungere risultati rimarchevoli nelle competizioni internazionali giovanili, mettendosi al collo ori, argenti e bronzi tra Europei e Mondiali sia in pista sia nel cross. Tesserata per la società Atletica Valli di Sole e Non dal 2012 al 2018 e attualmente per le Fiamme Azzurre, è stata protagonista di una continua ascesa che l’ha portata a migliorare ripetutamente i propri personali. Nel 2021
ha partecipato per la prima volta ai Giochi Olimpici, quelli di Tokyo, giungendo settima nei 5000 metri, con un crono (14’58’’73) che la rende la seconda italiana di sempre dopo la primatista nazionale e bronzo olimpico di Atlanta 1996 Roberta Brunet (14’44’’50): un tempo che in Italia mancava dal 1997.
Risalgono invece al 2022 il primo record italiano assoluto, sui 3000 indoor con 8’41’’72, quello nei 5 km di corsa su strada (15’13’’) e il quarto oro consecutivo agli Europei di cross. E forse avrebbe potuto raccogliere ulteriori soddisfazioni, se non fosse stata frenata da un infortunio. Il 2023 non è stato certo meno gratificante, anzi: dopo il doppio oro ai Giochi Europei di Cracovia (5mila e gara a squadre), Battocletti ha aggiornato il primato italiano sui 5000 metri piani a Londra (correndo in 14’41’’30) e nei 10 km a Pescara, risultati che avevano generato aspettative consistenti in vista dei Mondiali estivi a Budapest ma che invece non sono rispettate: l’azzurra si è infatti piazzata sedicesima, lontana dalla lotta per il podio.
Una delusione cocente, dalla quale sarebbe comunque riuscita a riprendersi dando fondo a tutte le risorse fisiche e mentali di cui dispone. Ambizione, passione e sacrificio: così Battocletti ha saputo voltare pagina, trovando l’ideale riscatto nel fango di Bruxelles. L’argento agli Europei di cross nella prova da 9 km riservata alle Senior, con un sorpasso decisivo nell’ultimo giro, rappresenta il punto più alto di una carriera ancora in divenire, con ampio spazio per nuove imprese. Magari agli Europei (in pista) di Roma o ai Giochi Olimpici di Parigi. “Credo di aver raggiunto un altro step mentale che può fare la differenza”, ha riconosciuto la campionessa trentina. Che a prescindere dai risultati è un esempio di abnegazione per molte ragazze che si approcciano all’atletica, sperando di seguirne le orme.
Dopo essersi diplomata al liceo Scientifico di Cles si è trasferita a Trento per frequentare il corso di laurea in Ingegneria edile e architettura. Avrebbe voluto iscriversi a Medicina, ma alla fine la decisione è ricaduta su una facoltà che le consentisse di conciliare sport e studio, sebbene non sia affatto facile: Battocletti si alza infatti prima dell’alba, con il buio, per andare a correre prima delle lezioni all’università. E per due-tre volte alla settimana il programma personale prevede pure una doppia seduta. Una routine estremamente impegnativa che però non la spaventa affatto, così come il poco tempo libero. “Non mi pesa. Ciò che mi spinge è cercare di raggiungere gli obiettivi che mi sono posta. Sono determinata perché lo voglio con tutte le mie forze”, ha spiegato.
Fan di Roger Federer tanto da aver chiamato il suo cane (con cui andava a correre nel bosco assieme al papà-allenatore) proprio come l’ex leggenda del tennis, Battocletti è legatissima al Marocco (il Paese di sua madre) e appassionata di serie tv, musica hardstyle e romanzi, ma anche della buona cucina. “La dieta mediterranea è ottima per chi pratica sport. Io mangio di tutto, senza esagerare”, ha confidato al Festival dello Sport di Trento, città dove ha trovato la dimensione ideale per esprimersi al massimo. Che sotto le scarpe ci sia il fango, l’asfalto o il tartan poco importa: Nadia Battocletti guarda avanti e punta in alto.