Gli aironi, eleganza nella natura
di Ugo Cirilli
Eleganti nell’aspetto e nei movimenti, gli aironi si distinguono sicuramente nel mondo degli uccelli. Non è difficile avvistarli lungo i corsi d’acqua e nelle nostre campagne, facili da individuare con il becco affusolato e le lunghe zampe sottili. L’aspetto insolito e il comportamento, con le movenze lente e l’aria guardinga, hanno sempre incuriosito e affascinato l’uomo. Non a caso, gli aironi compaiono nelle narrazioni mitologiche e nelle fiabe. Esopo, nella fiaba “Il lupo e l’airone”, ne fa un simbolo di candore ingenuo, forse ispirato dal piumaggio chiaro. Il mito egizio della Fenice, l’uccello che rinasce dalle fiamme, deriva proprio dagli aironi. Per gli Egizi questi uccelli erano un simbolo di prosperità, poiché comparivano dopo le piene del fiume Nilo che allagava e fertilizzava i campi. Nacque così la leggenda di una specie capace di risorgere.
Ma come vivono veramente gli aironi?
Una varietà di specie
Premettiamo che degli ardeidi, questo il loro nome scientifico, esistono diversi tipi in varie zone del mondo, dall’Italia all’Australia. Nel nostro Paese incontriamo l’airone cenerino, l’airone rosso, l’airone bianco maggiore, l’airone guardabuoi, la sgarza ciuffetto, la garzetta e la nitticora. Appartengono alla famiglia anche il tarabuso e il tarabusino.
L’airone bianco maggiore, con la sua apertura alare che può arrivare a 170 cm, è la specie più grande. Talvolta le sue dimensioni sono però eguagliate da esemplari di airone cenerino, chiamato così perché ha parti del piumaggio grigie. Di taglia leggermente inferiore è l’airone rosso, la cui livrea è di colore grigio e marrone-rossiccio. L’airone guardabuoi, bianco, è il più piccolo: misura circa 25-30 cm. Anche la sgarza ciuffetto, la garzetta e la nitticora hanno dimensioni contenute. Mentre la garzetta, dalle piume bianche, ha il caratteristico collo lungo, le altre due specie si presentano più tozze e con il collo corto.
Habitat e abitudini
Al di là delle differenze nell’aspetto, gli aironi condividono alcune abitudini.
Sono uccelli che frequentano le aree umide e si appostano per catturare le loro prede. In genere si nutrono di pesci, anfibi, insetti e crostacei, più raramente di piccoli mammiferi e rettili. Nella caccia gli aironi utilizzano particolari tecniche come lo standing, in cui attendono immobili il passaggio della preda per non essere notati e colpire a sorpresa. Con la camminata lenta (slow walking) si spostano cercando di non farsi avvistare; più raramente si lanciano nella camminata veloce (quick walking) o nella corsa, che possono allarmare il bersaglio. A volte cercano di fare ombra con le ali, per scrutare meglio le acque. In alcuni casi si fiondano sulla preda con un volo radente all’acqua o al suolo. A distinguersi di più per le abitudini è il guardabuoi. Questo piccolo airone non frequenta solo le zone umide ma anche i campi e le mandrie di bovini, da cui deriva il nome. Si nutre infatti dei parassiti delle mucche e segue i solchi lasciati dai trattori, dove scova altre prede come insetti e piccoli roditori. Si ciba inoltre di pesci e anfibi.
Avvistare e fotografare gli aironi
Gli aironi affascinano gli appassionati di fotografia naturalistica e birdwatching. È possibile avvistarli presso corsi d’acqua, risaie, paludi, canneti e, nel caso del guardabuoi, campagne. Per catturare una bella immagine occorre sempre considerare lo sfondo: in genere questi uccelli hanno una colorazione chiara, che risalta al meglio su sfondi più scuri. Attendendo con pazienza, il fotografo può cogliere anche alcune delle particolari movenze che li caratterizzano. Con i giusti accorgimenti sarà possibile ottenere scatti suggestivi.