Monopattini elettrici
di Virginia Torriani
Sono smart ed ecologici, comodi per spostarsi in città o per tragitti brevi. I monopattini elettrici sono ora più che mai una valida alternativa allo scooter e alla bicicletta.
Sono l’ultimissima evoluzione del monopattino tradizionale, quello nato a inizio ‘900 come giocattolo per bambini. Simile allo skate, funzionava grazie alla spinta dei piedi, ma era dotato anche di un manubrio. Negli anni il monopattino si evoluto via via in uno strumento sportivo per i freestyler, fino a trasformarsi, negli ultimi anni, in un comodo e pratico mezzo di trasporto.
I modelli di monopattini elettrici attuali sono semplicissimi da usare e molto leggeri e compatti. La loro struttura è molto simile a quella del monopattino a spinta: un pianale su cui appoggiare i piedi dotato di due piccole ruote, di cui quella anteriore può ruotare grazie al manubrio, più due componenti: il motore e la batteria.
Il motore elettrico è ciò che, prelevando energia dalle batterie, fornisce la potenza necessaria per muovere il mezzo. Può trovarsi nel telaio o all’interno del tubo che sorregge il manubrio, al di sotto della pedana, all’interno di una ruota o in alcuni casi in entrambe: la posizione del motore è utile da considerare perché il suo peso sposta il baricentro del monopattino. La velocità viene invece gestita da un comando acceleratore posto sul manubrio, dove si possono trovare anche le leve freno ed eventuali dispositivi come display, interruttore luci e avvisatore acustico. Secondo il legislatore il motore non deve superare la potenza nominale continua di 500 W. In caso contrario si rischia di incorrere in multe.
In ogni caso, 500 W sono più che sufficienti per spostamenti in città, soprattutto se si tratta di città pianeggianti e se il peso del conducente non supera gli 80-90 kg. Ovviamente, minore è la potenza, più il monopattino farà fatica su tragitti in pendenza.
Altro parametro da tenere in considerazione è la batteria, che fornisce l’energia necessaria al motore per muovere le ruote. Quasi tutti i modelli di qualità montano batterie agli ioni di litio. L’autonomia varia molto a seconda della capacità della batteria e dalle condizioni in cui viene usato il monopattino: si va dai 15 km, per i modelli base, ai 40 km per quelli migliori. I tempi di ricarica sono di 3-5 ore, ma alcuni monopattini hanno una batteria di riserva. In ogni caso conviene controllare che le batterie siano rimovibili, in modo tale da permettere una ricarica più facile, senza dover portare l’intero monopattino in casa o in ufficio.
Pneumatici e ruote possono essere di tre tipologie. Con camera aria – i normali pneumatici da bici – assorbono le asperità del terreno, riducendo le vibrazioni che arrivano al manubrio e quindi aumentando il comfort di guida, ma necessitano di maggiore manutenzione, in quanto sono soggetti a forature e devono essere gonfiati quando hanno una bassa pressione.
I tubeless non hanno una camera d’aria interna quindi offrono gli stessi vantaggi dei pneumatici con camera d’aria, ma in caso di foratura basterà cambiare l’intero pneumatico. Infine le ruote piene: pneumatici di gomma piena impossibili da forare che però hanno un grip e una ammortizzazione molto scarsa.
La velocità di un monopattino può arrivare fino a 40 km orari, nel caso dei modelli migliori, ma viene influenzata da fattori esterni come la qualità e la pendenza della strada, il peso del guidatore o il vento. Per legge in ogni caso il limite viene fissato a 25 km/h su strada e 6 km/h in zone pedonali. Si può usare sulla carreggiata delle strade urbane se non è presenta la pista ciclabile e sulle extraurbane, ma solo se presente una pista ciclabile. Non può circolare sui marciapiedi o affiancati in più di due. Il legislatore ha inoltre stabilito che è necessario attivare i dispositivi di illuminazione anteriori e posteriori durante le ore notturne. Non vi è l’obbligo di libretto di circolazione, mentre è obbligatorio l’uso del casco per i minori di 18 anni. Non è obbligatoria l’assicurazione.