8 agosto 1969, lo scatto dei Beatles di
“Abbey Road”
di Ugo Cirilli
È una delle copertine più iconiche della storia della musica, nella sua semplicità: i quattro Beatles che attraversano la strada sulle strisce pedonali, l’andatura disinvolta, uno scorcio urbano verdeggiante sullo sfondo.

@adobestockphoto
La foto sulla cover dell’album “Abbey Road” venne scattata nell’omonima via di Londra, l’8 agosto del 1969, dal fotografo scozzese Ian Macmillan (1938-2006). Un’idea piuttosto semplice ma, proprio per questo, molto efficace nell’ impatto visivo. A ispirarla fu semplicemente un disegno di Paul McCartney, che non voleva sottrarre molto tempo alle registrazioni in studio.

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I Fab Four si trovavano in una fase piuttosto critica della loro vicenda artistica e personale. L’intesa all’interno della band si era incrinata, anche a causa del complesso rapporto tra John Lennon e Yoko Ono. Inoltre, i Beatles non andavano in tour da tre anni, ed erano tornati sotto i riflettori solo per il famoso concerto sul tetto della Apple Records. La lavorazione del nuovo disco era un momento cruciale per tentare di ritrovare unità e ispirazione. Realizzare uno scatto di copertina semplice e nelle vicinanze dello studio sembrò quindi la soluzione migliore, per distrarsi il meno possibile dall’aspetto musicale.
Forse nemmeno il fotografo e i Beatles immaginavano quanto sarebbe divenuta popolare quell’ immagine, che non richiese procedure complesse.
Uno scatto semplice e alcune curiosità
La foto venne scattata intorno alle 11:35 per evitare l’affollamento dei fan che si presentavano nel pomeriggio, quando la band raggiungeva lo studio.
Catturare un’immagine simbolo della musica pop richiese solo dieci minuti: Ian Macmillan salì su una scala ed eseguì sei scatti, mentre un poliziotto fermava il traffico. In una delle fotografie i Fab Four apparvero particolarmente sincronizzati nei movimenti: “Abbey Road” aveva la sua copertina.
Attorno alla foto fiorirono aneddoti e credenze davvero vari. Qualcuno si spinse addirittura ad ipotizzare che Paul McCartney fosse morto, sostituito nella copertina da un attore. Il motivo di una teoria tanto assurda? Il fatto che, nel quartetto, sia l’unico a piedi scalzi: secondo l’approccio “cospirazionista”, un riferimento ad alcune tradizioni che seppelliscono i defunti senza calzature.

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Altri eventi curiosi legati alla celebre foto sono invece documentati. Uno riguarda il Maggiolino parcheggiato sullo sfondo: la sua targa venne più volte rubata dai fan della band, finché i proprietari decisero di vendere la vettura all’asta. Acquistata per 15.000 sterline, oggi è esposta al museo Wolkswagen di Wolfsburg, in Germania.

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Un po’ più distante rispetto a quell’ auto, sul lato opposto della strada, si vede un uomo che sembra osservare la scena. Un fan accorso per incontrare i suoi idoli? Niente affatto. Si trattava di un turista americano, Paul Cole, presente sul luogo per caso. Scomparso nel 2008, raccontò di essersi trovato ad Abbey Road perché, stanco di seguire la moglie nei musei, aveva preferito aspettarla all’aperto. Cole ammise anche di non aver riconosciuto sul momento i Beatles. Si accorse di essere entrato nella storia del pop solo quando sua moglie comprò il disco “Abbey Road”.
Tante reinterpretazioni tra fan, “VIP” e parodie
La popolarità della foto ha spinto diverse celebrities a posare sulle famosissime strisce pedonali. Tra questi, ad esempio, gli attori Samuel L. Jackson, Richard Roundtree ed Anthony Mackie e l’ex Premier britannico David Cameron assieme all’ex Segretario alla Cultura Tessa Jowell. Non sono mancate le parodie dell’immagine: tra di esse quella della band dei Red Hot Chili Peppers, con i componenti quasi completamente nudi, e quella del comico Benny Hill.

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Non si contano i fan che riproducono tuttora la nota cover, facendosi immortalare mentre attraversano la strada. Un viavai che viene trasmesso in streaming da una webcam, in diretta sul sito web degli Abbey Road Studios.
La vicenda dietro allo scatto è l’ennesima dimostrazione di quanto, spesso, la semplicità sia vincente a livello comunicativo e artistico. Le famose strisce oggi sono tutelate dal Governo come parte dell’”English Heritage”, il patrimonio culturale, archeologico e architettonico inglese.