Salute in rosa: benessere femminile
di Virginia Torriani
Prevenire, si sa, è meglio che curare e lo sanno molto bene in particolar modo la donne, che sono solite, da secoli, prendersi cura oltre che di sé stesse anche dei propri cari e di chi le circonda.
Per stare in salute è sempre bene prestare riguardo e attenzione al proprio stile di vita: privilegiare in ogni fase della propria esistenza un’alimentazione sana ed equilibrata e un’adeguata attività fisica, evitando al contempo comportamenti nocivi, come il tabagismo e l’abuso di alcool. Pur essendo in piena salute è importante poi programmare controlli, visite mediche e screening a carattere preventivo; questi appuntamenti variano a seconda dell’età e della predisposizione familiare a determinate patologie.
Ecco quindi suddivisi per fasi della vita femminile i controlli medici da effettuare.
Età fertile
Già a partire dai 20 anni è bene prestare attenzione a cambiamenti e anomalie delle mammelle: occorre eseguire l’autopalpazione regolarmente – una volta al mese nella settimana successiva alla fine del ciclo mestruale. A partire dai 30 anni è consigliabile sottoporsi una volta all’anno a un’ecografia mammaria e dai 45 anni in poi a mammografia. Attenzione: l’età in cui iniziare gli esami strumentali si abbassa se in famiglia sono presenti casi di tumore al seno.
Una volta l’anno una visita di routine dal ginecologo deve essere inserita in agenda. Essa dovrebbe comprendere Pap-test e Hpv-Dna Testper, due esami necessari ad accertare l’eventuale presenza del Papillomavirus e prevenire il cancro al collo dell’utero, un’ecografia pelvica o transvaginale – utili per evidenziare eventuali tumori all’ovaio in fase iniziale, formazioni cistiche o solide.
In gravidanza
Ecografie, esami ematici e visite di controllo permetteranno di valutare lo stato di salute della mamma, ma anche quello del feto. In questo periodo il medico potrebbe dare anche suggerimenti per prevenire alcune malattie che si contraggono con l’alimentazione o che possono insorgere durante questa particolare fase della vita femminile. Tra queste la toxoplasmosi: per prevenirla si consiglia di evitare cibi crudi, inclusi gli insaccati come il prosciutto crudo e lo speck, ma anche evitare di entrare in contatto con le lettiere dei gatti o con il terriccio. Il diabete gestazionale invece colpisce l’8% delle donne in stato interessante, ma anche in questo caso la prevenzione può fare molto: tra la sedicesima e la diciottesima settimana si può eseguire uno screening. Massima attenzione anche alla tiroide, che può influire sullo sviluppo del feto: per questo è consigliato eseguire gli esami del sangue per verificare la concentrazione degli ormoni TSH e ST4, e, nel caso, delle ecografie tiroidee, soprattutto se si è affette da alcune patologie particolari come il morbo di Basedow. Altro capitolo importante della prevenzione in dolce attesa riguarda l’igiene orale: la parodontite è una patologia infettiva cronica a carico dei tessuti attorno al dente e le donne in gravidanza sono particolarmente esposte al rischio perché i batteri parodontali possono penetrare il tessuto attorno al dente ed entrare nel flusso sanguigno, raggiungendo il feto.
In menopausa
Gli ormoni femminili svolgono una funzione protettiva verso l’apparato cardiocircolatorio, per questo motivo quando si entra in menopausa, in conseguenza dei cambiamenti ormonali che ne derivano, è bene prestare attenzione alla pressione arteriosa ed effettuare un controllo cardiologico. Alimentazione, attività fisica e stile di vita possono molto in questa fase della vita, sia per contrastare l’ipertensione che per mantenere in salute l’apparato osseo. Per prevenire l’osteoporosi è bene introdurre nella propria dieta un’adeguata quantità di calcio e un corretto apporto di vitamina D, che viene sintetizzata dall’organismo grazie ai raggi solari. Per la diagnosi dell’osteoporosi l’esame indicato è la MOC, che valuta la densità ossea della paziente. Anche alla fine del ciclo mestruale è consigliabile poi sottoporsi a regolari controlli ginecologici: il medico potrebbe ritenere necessario prescrivere una terapia ormonale per integrare la produzione di estrogeni o rilevare alcune anomalie che meritano attenzione.