Le Frecce Tricolori, uno spettacolo italiano nell’aria
di Ugo Cirilli
Scie colorate che attraversano il cielo, formano una strada variopinta che si inoltra tra le nuvole, si dividono, tornano a unirsi… gli occhi seguono rapiti il tracciato verde, bianco e rosso che appare e scompare, dipinto da aerei che lassù sembrano piccolissimi e leggeri.
È lo spettacolo delle Frecce Tricolori, la Pattuglia Acrobatica Nazionale che affascina grandi e piccoli a ogni esibizione, come è avvenuto anche quest’anno al Linate Air Show. La loro storia ha inizio nel 1961, ma nasce da una tradizione risalente agli anni ’30.
Nel 1930, infatti, all’aeroporto di Udine-Campoformido venne fondata la prima scuola di volo acrobatico dell’aeronautica militare, i cui aerei si esibivano già nella tipica figura della “bomba” ancora in voga. Gli anni del conflitto mondiale imposero uno stop forzato a questa attività, che riprese solo gradualmente nel dopoguerra. Nel 1950 nacque la pattuglia “Cavallino rampante”, nel 1950 quella chiamata “Il Guizzo”; entrambe si esibirono con successo in Italia e all’estero.
Nel 1961 si decise di convogliare le esperienze acrobatiche in un solo reparto: nacquero così le Frecce Tricolori, selezionando i migliori piloti. Fino al 1963, volarono su aerei North American F-86 Sabre, caccia monomotore USA. In quell’anno e nel successivo, arrivarono due svolte verso l’attuale disposizione delle Frecce: la formazione fu allargata a nove elementi più il “solista” e anche gli aerei adottati furono… tricolore. Si passò infatti ai FIAT G.91PAN, che saranno sostituiti solo nell’82 dagli Aermacchi MB-339 A/PAN MLU.
Uno spettacolo frutto di una preparazione tecnica impeccabile
Lo spettacolo che incanta gli spettatori nasce da un training ineccepibile, in cui ogni aspetto deve essere sotto controllo, dato il grado di rischio delle manovre.
I piloti conoscono ben 18 figure acrobatiche e tre programmi di volo diversi, “alto”, “basso” e “piatto”, da adottare a seconda delle condizioni meteo e della disposizione delle nuvole. I componenti delle Frecce vengono selezionati solo tra coloro che possono vantare oltre mille ore di volo e, inizialmente, partecipano come passeggeri alle esibizioni della Pattuglia. Seguono mesi di addestramento, prima che possano esibirsi loro stessi. Tra le figure più suggestive troviamo la già citata “bomba”, con la vertiginosa picchiata seguita da un’apertura a raggiera della formazione, il “ventaglio” e il “cuore”.
Le Frecce Tricolori: alcune curiosità
- Alle Frecce Tricolori sono state dedicate le etichette di alcuni vini.
- Un aereo delle Frecce Tricolori appare nella serie tv americana “Royal Pains” (episodio 10 della serie 3).
- Il 24 luglio 2019 la Pattuglia ha vinto il premio RAFCTE Trophy come miglior pattuglia acrobatica straniera al Royal International Air Tattoo di Fairford, in Inghilterra, uno dei più importanti air show.
- l’8 settembre 2007 le Frecce Tricolori, in volo nel cielo di Modena, resero omaggio a Luciano Pavarotti nel giorno del suo funerale. Il “Nessun dorma” cantato dal tenore accompagna solitamente la fase finale delle esibizioni acrobatiche, suonato a terra dagli altoparlanti.
- Il fumo colorato è formato da olio di vaselina e pigmenti non inquinanti.
- Gli aerei Aermacchi MB-339 A della Pattuglia non hanno i serbatoi alari aggiuntivi del modello standard, che penalizzerebbero i mezzi nelle manovre acrobatiche.
- Alle Frecce è dedicata una speciale “supercar” italiana: è la Pagani Zonda Tricolore, realizzata in soli tre esemplari nel 2010 per i 50 anni della Pattuglia.