Il miele, migliaia di anni di dolcezza
di Ugo Cirilli
Circa 10.000 anni fa nei pressi dell’attuale Valencia, in Spagna, uno sconosciuto artista raffigurò sulla roccia una figura umana intenta a scalare un albero.
Intorno a essa volano degli insetti e in mano tiene un oggetto simile a un cestello. Davanti alla sagoma si leva quella che sembra una nuvola di fumo.
Questi elementi ci fanno pensare che sia la rappresentazione di un antico cercatore di miele. La tecnica del fumo è ancora utilizzata, per tenere a bada le api, dai “cacciatori di miele” in India.
Al 2.400 a.C. risale, invece, una testimonianza che non lascia dubbi: una pittura egizia che raffigura alcuni apicoltori mentre prelevano i favi dagli alveari.
La passione umana per il miele, quindi, ha origini veramente lontane nel tempo! Dall’antichità a oggi, un elemento è sempre alla base dell’apicoltura: l’impegno dei piccoli insetti, importantissimi per l’ambiente (a loro abbiamo dedicato un articolo in precedenza).
Il risultato di un impegno enorme…
Le api sono tradizionalmente considerate insetti laboriosi per eccellenza, assieme alle formiche. Questa loro attitudine emerge anche dalla faticosa produzione del miele: si ritiene che un’ape, per ottenerne un kg, voli per circa 150.000 km (quasi 4 volte il giro della Terra) spostandosi tra l’arnia e i fiori.
Anche la selezione di questi ultimi è lunga e accurata: un insetto può visitarne, in un singolo volo, tra 50 e 100.
… è un prodotto con tante qualità
Il miele contiene glucosio e fruttosio in forma semplice, zuccheri altamente digeribili. Questa caratteristica lo rende una “ricarica” efficace per attività ad alto dispendio di energie, dallo sport allo studio intenso. Nel miele, in particolare in quello scuro, troviamo anche sostanze dette composti fenolici, con proprietà antiossidanti, utili nella prevenzione di alcune malattie e nel rallentamento dei processi d’invecchiamento.
Per questa caratteristica è utilizzato in alcuni centri benessere, per massaggi mirati a rinvigorire la pelle. Lenisce anche le irritazioni cutanee dovute alle punture degli insetti.
Un cucchiaino di miele la sera, infine, può rappresentare un valido aiuto contro la tosse.
L’ideale è un prodotto biologico, non lavorato industrialmente, in cui tutte le proprietà nutritive siano intatte. Naturalmente, il consumo deve essere moderato e adeguato allo stile di vita. Inoltre, non è un alimento adatto ai bambini fino a un anno di età.
Alcuni tipi di miele comuni
Miele d’acacia: uno dei più apprezzati e diffusi, ha un colore molto chiaro. Quando è puro al massimo grado, ossia non prevede apporti da altri tipi di fiori, appare quasi trasparente. Il sapore è delicato e molto dolce, per cui può essere impiegato anche come sostituto dello zucchero nel caffè, nel tè e nel latte.
Miele di castagno: prodotto in particolare in Italia, Svizzera, Grecia e Francia dai fiori del castagno, è scuro e ha una consistenza abbastanza liquida, dovuta all’elevata presenza di fruttosio. Meno dolce di altre varietà, il suo retrogusto amarognolo ne favorisce l’abbinamento con i formaggi.
Miele di melata: non viene ricavato dal nettare ma dalla melata, una sostanza zuccherina presente su alberi come il tiglio, la quercia e il pino. Si tratta di un residuo emesso da piccoli insetti, che si nutrono di linfa. Le api lo raccolgono e, grazie ad alcuni enzimi, lo trasformano in un miele scuro con pochi zuccheri, meno dolce ma adatto per alcune esigenze dietetiche.
Miele di lavanda: prodotto in particolare in Spagna e in Francia, dove le colture di lavanda abbondano, è un miele dal profumo e dal sapore intensi. Quest’ultimo può ricordare quello di un fico maturo. La varietà ottenuta dalla lavanda selvatica in Spagna e in Sardegna ha un aroma più delicato.
Qualche idea in cucina!
Gli usi culinari del miele sono davvero vari. Può essere impiegato nella preparazione dei dolci: in tal caso, se sostituiamo lo zucchero previsto con una stessa quantità di miele, è opportuno ridurre del 20% gli altri ingredienti liquidi.
Le ricette dolci non sono però l’unico ambito in cui utilizzarlo con successo. Può essere abbinato ai formaggi, impiegato come ingrediente base nella marinatura della carne e del pesce, nonché nella glassatura della carne. Per quest’ultimo uso, una preparazione diffusa vede il miele unito a succo di limone, olio d’oliva e salsa di soia. Il miele di timo, aromatico, si presta particolarmente allo scopo. La glassa per i dolci, invece, si ottiene semplicemente unendo miele, acqua e zucchero.
Queste sono solo alcune idee base, ma online e sui libri di cucina possiamo scoprire una gran varietà di ricette golose con questo prodotto antico e genuino.
Questo articolo è un testo puramente informativo e non rappresenta in nessun modo prescrizioni o consigli medici.