Voglia di emozioni!
di Bonugli Maurizio
Il 21 marzo oltre che l’irrompere della primavera è anche la Giornata mondiale della Poesia come deciso dalla XXX Sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO nel 1999. Un giornata che riconosce all’arte poetica un ruolo fondamentale nella promozione del dialogo interculturale, nella valorizzazione e comprensione delle diversità linguistiche e come strumento di promozione della pace. Ma la poesia e i poeti sono molto, molto di più! Che Montale fosse anche un ragioniere e Quasimodo un geometra ci spiega molto meglio -di chissà quali e quante erudite disquisizioni accademiche, che la poesia appartiene a tutti esattamente come le emozioni.
Sgombrato il campo dall’equivoco che poesia sia soltanto una questione di rime baciate o di assonanze tra parole, di sillabe conteggiate o dell’andare “punto e a capo” da una riga all’altra ed appurato che, non esistono corsi di laurea che sfornano poeti come fossero ingegneri, diventa semplice immedesimarsi nel poeta che è in noi. Il poeta è l’io che rivela emozioni attraverso la magia delle parole, il colore di quelle parole, la musica che ci sta dentro, dando valore al tempo che racconta cos’è stato, cos’è o cosa sarà. Spesso si nasconde dietro un silenzio, un amore vivo, dimenticato, sfuggito o cacciato e diventa lievito di sentimenti e di ricordi come una bussola in cerca di nuovi orizzonti da conquistare di giorno in giorno. Spesso la ritrovi sui tuoi passi, su quelle strade calpestate, in quei vicoli, in luoghi e paesaggi, nelle luci del mattino o all’ imbrunire dentro un bicchiere di vino, in uno sguardo, in un sorriso di gioia o in una smorfia di dolore, in un bacio inatteso, in una carezza improvvisa, dentro un abbraccio.
La poesia è un soffio di bellezza contro la tempesta di indifferenza. E di poesia ce nè un gran bisogno. Contro la superficialità che sembra farla da padrona in questi moderni tempi frenetici, superficiali e iperconnessi. Così vicini,così lontani. Fermiamoci di tanto in tanto. Scorriamo le dita fra i libri allineati sugli scaffali dietro la poltrona del salotto. Allunghiamo una mano e strappiamo da quella fila di titoli impolverati una libro di poesie, apriamolo dove capita e leggiamo quei versi, sarà il caso a decidere il messaggio di cui far tesoro e poi con quel libro in tasca scendiamo le scale a rotta di collo e corriamo da quella persona. È una persona speciale, tutti ne abbiamo una che magari non sa di esserlo o che, invece, sa tutto. E dedicale una poesia, scritta da te. Perché lo ha detto Baudelaire …si può stare: “un giorno senza pane, ma non un giorno senza poesia”!